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Gravidanza

Iperemesi gravidica

Iperemesi gravidica

La nausea è uno dei sintomi più comuni della gravidanza e nella maggior parte delle donne tende a ridursi dopo il primo trimestre. Tuttavia, in alcune donne insorge un disturbo chiamato iperemesi gravidica e che consiste in manifestazioni di nausea e vomito gravi. In molti casi, ciò provoca disidratazione, calo ponderale (5% o più) e carenze nutrizionali.

L’iperemesi gravidica può comparire già tra la 4a e la 6a settimana di gravidanza, ma il più delle volte si manifesta tra l’8a e la 12a. In alcune donne, l’iperemesi dura anche dopo la nascita del bambino. Nella maggioranza delle donne, tuttavia, attorno alla 20a settimana si verifica un significativo miglioramento.

Si ritiene che le donne affette da iperemesi abbiano un rischio minore di aborto spontaneo. L’elevato livello degli ormoni gestazionali che causano la nausea potrebbe essere il segnale di una gravidanza più stabile. La vera causa dell’iperemesi non è ancora stata chiarita, sebbene le fluttuazioni dei livelli ormonali svolgano sicuramente un qualche ruolo.

L’unica cosa certa è che nella stragrande maggioranza delle madri nausea e vomito cessano dopo la nascita del bambino.

Le madri affette da iperemesi hanno spesso il timore che il bambino non stia ricevendo tutte le sostanze nutritive di cui ha bisogno per crescere e svilupparsi in maniera ottimale. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, il bambino non subisce danni. La natura ha, infatti, fatto in modo che i feti siano molto efficienti nell’assimilare per primi ciò di cui hanno bisogno; pertanto, sono più spesso le madri a sviluppare carenze. Nelle situazioni in cui la madre non sia in grado di trattenere alcun alimento solido o liquido, diventa necessario il ricovero in ospedale.

Fattori predisponenti all’iperemesi

  • Gravidanza multipla (cioè quando la madre è incinta di due o più bambini).
  • Diabete gestazionale.
  • Ipertiroidismo (condizione in cui la ghiandola chiamata tiroide non è sufficientemente attiva e non funziona come dovrebbe).
  • Donne affette da iperemesi gravidica in una gravidanza precedente.
  • Segni e sintomi dell’iperemesi gravidica.
  • Vomito grave e continuo.
  • Disidratazione e diminuzione della quantità di urina.
  • Sonnolenza, mancanza di energia, affaticamento e incapacità di concentrarsi su qualsiasi cosa che non sia la sensazione di nausea.
  • Mal di testa, confusione, mancamenti e capogiri.

Di cosa si tratta esattamente?

Alcuni studiosi ritengono che le nausee mattutine siano un meccanismo protettivo dell’organismo che impedisce a madre e feto di contrarre patologie attraverso gli alimenti. Le avversioni più frequenti riguardano carne cruda, frutta e verdura crude o non cotte, nonché cibi dall’odore intenso. Se fin qui è tutto normale, nell’iperemesi sembra che l’organismo abbia portato questo messaggio alle estreme conseguenze. I segni più comuni sono vomito incontrollabile, disidratazione e avvilimento.

Cura dell’iperemesi gravidica

Occasionalmente risultano necessari ricovero in ospedale e reidratazione mediante terapia endovenosa. In genere, si procede somministrando una soluzione di acqua, sali o elettroliti e glucosio. L’obiettivo del trattamento è correggere lo squilibrio elettrolitico.

Per le donne con livelli di potassio insufficienti può essere necessario assumere opportuni integratori, somministrati mediante flebo.

Alcune donne devono essere alimentate mediante sondino nasogastrico. Si tratta di un sottile tubo in silicone che viene inserito in una delle cavità nasali e fatto passare attraverso la gola fino a raggiungere lo stomaco. In questo modo, vengono, quindi, direttamente, ma lentamente somministrate allo stomaco soluzioni facili da digerire e ricche di energia e sostanze nutritive.

Per alleviare efficacemente la nausea, può essere prescritta la piridossina o vitamina B6. Se a causa del continuo vomito l’organismo non sta assorbendo le seguenti sostanze nutritive, diventa necessario somministrare integratori a base di acido folico e altre vitamine, nonché di ferro e minerali.

Un’altra opzione è rappresentata dagli antiacidi, che riducono la produzione di acidi dello stomaco. Occasionalmente vengono prescritti anche dei farmaci per accelerare lo svuotamento dello stomaco verso l’intestino.

Spesso vengono prescritti degli antiemetici, cioè farmaci che contrastano nausea e vomito. La somministrazione può avvenire mediante iniezione oppure flebo.

Gli antistaminici costituiscono un’altra famiglia di medicinali spesso prescritti in questi casi.

Evitare cibi che avviano più facilmente il ciclo del vomito. Spesso i cibi freddi e leggeri sono più tollerati di quelli caldi. Riscaldare gli alimenti li rende più odorosi e questo è spesso sufficiente per riavviare il ciclo del vomito.

Consultare un dietologo specializzato in cure e trattamenti ostetrici. L’obiettivo in fase di prevenzione è definire una dieta che massimizzi l’apporto di kilojoule e sostanze nutritive attraverso cibi che risultino più appetibili e meno atti a provocare il vomito.

Talvolta è necessario modificare le abitudini di vita. Tali cambiamenti possono rendersi necessari per donne che lavorano nell’industria alimentare, che vivono o lavorano in luoghi in cui l’odore di cibo rappresenta un continuo fattore scatenante o che hanno stili di vita basati in generale sul cibo.

Spesso è necessario un supporto psicologico. Nausea e vomito continui possono, infatti, portare alla depressione. Brevi periodi di nausea possono abbattere il morale di chiunque, ma, se diventa costante e incontrollabile, questo problema è in grado di piegare la resistenza anche delle persone più ottimiste. Una terapia a base di antidepressivi viene, tuttavia, presa in considerazione soltanto se i rischi per la madre o il bambino derivanti dalla prosecuzione dell’iperemesi sono superiori ai possibili effetti collaterali legati a tali farmaci.

Per alcune donne si è dimostrata utile una combinazione di terapie di medicina occidentale e terapie alternative quali agopuntura e/o agopressione. Da un punto di vista strettamente scientifico, non ci sono, tuttavia, sufficienti prove dell’efficacia di tali approcci.

Alcune donne trovano sollievo assumendo zenzero in qualsiasi forma (tè, bibite e bevande analcoliche, biscotti, dolci, canditi e altre preparazioni).

Possono essere efficaci anche l’ipnosi, il rilassamento muscolare profondo e la visualizzazione mentale di immagini positive. Tuttavia, queste strategie non sono in grado di risolvere il problema della disidratazione, ma soltanto di contrastare la sensazione di nausea e al massimo di migliorare la capacità della madre di trattenere alimenti e liquidi.

Nei casi più gravi, succhiare cubetti di ghiaccio o ghiaccio tritato oppure sorseggiare acqua molto fretta possono essere le uniche cose tollerate. Se preparate seguendo le indicazioni di professionisti, le soluzioni di reintegro degli elettroliti rappresentano un’utile strategia a breve termine per ripristinare l’equilibrio elettrolitico dell’organismo in caso di vomito prolungato.

Mangiare piccole quantità di cracker, fette biscottate e cibi molto leggeri e facili da digerire contribuirà a mantenere opportuni livelli glicemici e a combattere la nausea.

Che differenza c’è tra nausea gestazionale e iperemesi gravidica?

Gravidanza normale:

  1. Sensazione di nausea e vomito occasionali.
  2. Nausea talvolta accompagnata da vomito.
  3. Sensazione di nausea intermittente e che lascia un po’ di tregua.
  4. Un certo livello di assimilazione di cibi solidi e liquidi (non tutto ciò che entra nello stomaco viene vomitato).
  5. Vomito occasionale e che non compromette i livelli di idratazione della madre.

Iperemesi gravidica:

  1. Sensazione di nausea per la maggior parte del tempo.
  2. Nausea accompagnata da forte vomito.
  3. Sensazione di nausea per la maggior parte del giorno e della notte e che lascia pochi momenti di tregua.
  4. Il vomito è così grave che nessun cibo solido o liquido viene trattenuto e assimilato.
  5. Vomito che compromette i livelli di liquidi nell’organismo (appaiono segni di disidratazione).

Il punto cruciale della gestione di questo disturbo è non derubricare l’iperemesi gravidica come “una delle cose che capitano in gravidanza”. Può, infatti, trasformarsi in un grave problema di salute e, se non curata, può compromettere il benessere sia della madre che del bambino.

La sensazione di nausea è relativamente normale nella prima fase della gravidanza; tuttavia, nel secondo trimestre tende quasi sempre a scomparire. L’iperemesi è qualcosa di più ed è in grado di colpire le donne incinte in maniera molto pesante.

 

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