Assistenza ostetrica per il parto in casa
Assistenza ostetrica per il parto in casa
L’ostetrica a domicilio è la principale professionista sanitaria responsabile di erogare le cure primarie alla donna e al bambino durante la gravidanza, il parto in casa e il puerperio.
Chi è l’ostetrica?
L’ostetrica è una professionista sanitaria regolarmente iscritta all’albo di competenza.
Per esercitare la professione dopo il superamento di un esame di Stato è necessario conseguire la laurea in ostetricia e svolgere un tirocinio. L’ostetrica non è da confondersi con la figura dell’assistente al parto o della levatrice tradizionale (in inglese birth attendant), che a differenza del personale ostetrico qualificato non ha ottenuto alcuna certificazione o abilitazione professionale e non ha seguito corsi di specializzazione mirati.
L’ostetrica è un’operatrice sanitaria competente a cui viene attribuito pieno riconoscimento giuridico per esercitare la professione secondo principi etici, legali e professionali.
In cosa consiste la figura dell’ostetrica a domicilio?
Le ostetriche a domicilio lavorano sia come libere professioniste sia in collaborazione con un ospedale o un programma di assistenza ostetrica locale. Questa professionista assiste la donna incinta fin dalle primissime fasi della gravidanza, agevolando così lo sviluppo di un rapporto basato sul rispetto reciproco.
Le ostetriche a domicilio condividono gran parte degli scopi di qualsiasi altra ostetrica qualificata: ridurre l’ansia per la gravidanza e il parto e sostenere le madri nel modo più naturale e meno invasivo possibile.
Le ostetriche a domicilio credono fermamente nella capacità della partoriente di dare alla luce un figlio senza interventi ingiustificati e hanno come obiettivo quello di garantire la sicurezza di mamma e bambino in qualsiasi momento, nella piena consapevolezza dei propri limiti inerenti la pratica clinica e rivolgendosi a un supporto esterno se necessario.
Perché dovrei prendere in considerazione il parto in casa?
Ogni donna e ogni gravidanza è unica e non esistono aspettative o approcci universali all’esperienza del parto.
Tuttavia, possiamo individuare dei temi ricorrenti che conducono alla decisione di partorire in casa:
Evitare l’eccessiva medicalizzazione. Negli ospedali si riscontra un tasso più elevato di interventi chirurgici come rottura artificiale delle acque, somministrazione di ossitocina, utilizzo di forcipe e/o ventosa ostetrica, episiotomia e/o taglio cesareo.
Sicurezza
Precedente esperienza negativa con la nascita di un bambino. Il parto in casa offre la possibilità di superare un’esperienza emotivamente traumatica del passato.
Le partorienti possono assumere il controllo del proprio corpo, del travaglio e del parto in misura più marcata.
Possibilità di dare alla luce un figlio nel comfort e nel calore di un ambiente conosciuto. Molte donne che hanno scelto il parto in casa affermano di essersi sentite più calme e rilassate durante il travaglio e la nascita.
Il parto in casa è sicuro?
La sicurezza del parto in casa è oggetto di numerose ricerche. Nel 2009 il British Journal of Obstetrics and Gynaecology ha pubblicato uno studio condotto su oltre 500.000 donne in gravidanza a basso rischio che hanno pianificato il parto a casa e in ospedale.
Dai risultati è emerso quanto segue:
per donne a basso rischio, il parto in casa non comporta un aumento del rischio di mortalità e morbilità perinatale severa in presenza di un sistema di maternità adeguato basato su assistenza ostetrica qualificata e sistema di rinvio e trasporto capillare e affidabile.
È fondamentale che le donne incinte e i rispettivi partner prendano decisioni ben ponderate a seguito di ricerche approfondite. Non avere paura di fare domande, partecipa attivamente a tutto ciò che riguarda la tua salute e, soprattutto, sii portavoce di te stessa e del tuo bambino.
Le coppie che decidono di partorire in casa dovrebbero essere informate degli eventuali rischi. È stato dimostrato che nel 12-43% circa delle gravidanze identificate come a basso rischio possono svilupparsi complicazioni che richiedono il trasferimento in una clinica o in un ospedale convenzionali. I futuri genitori dovrebbero inoltre sapere che, sebbene il rischio assoluto sia considerato basso, il parto in casa è associato a un rischio di morte neonatale da due a tre volte maggiore rispetto al parto in ospedale.
Le visite prenatali si svolgono secondo un calendario ben preciso:
Una volta al mese fino alla trentesima settimana di gravidanza. Le visite possono svolgersi a casa della partoriente o in ambulatorio, a seconda della prassi dell’ostetrica.
Ogni quindici giorni dalla trentesima alla trentaseiesima settimana.
Una volta alla settimana dalla trentaseiesima settimana al termine della gravidanza.
Se necessario, è possibile aumentare la frequenza delle visite.
Corso preparto
Alcune ostetriche tengono dei corsi preparto dedicati al parto attivo e alle tecniche di rilassamento e visualizzazione, oppure distribuiscono opuscoli o materiale informativo per fornire ai futuri genitori tutte le informazioni sulla gravidanza e sul parto.
Parto
L’ostetrica viene informata che la partoriente è entrata in travaglio e si presenta a casa della coppia secondo le tempistiche precedentemente concordate, di solito a travaglio già in corso (spesso è assente durante le primissime fasi). L’ostetrica presta assistenza durante il parto e l’espulsione della placenta e si congeda soltanto dopo che le condizioni di madre e bambino sono giudicate sufficientemente stabili. La coppia ha a disposizione un recapito telefonico per qualsiasi necessità.
In caso di trasferimento in ospedale, l’ostetrica accompagna la madre e rimane al suo fianco, salvo diversi preventivi accordi.
Supporto post parto
Solitamente l’ostetrica monitora la neomamma e il suo piccolo una o due volte al giorno per i primi tre giorni dopo il parto e successivamente ogni due giorni per dieci giorni. Le visite di controllo post-natali sono programmate a due e quattro settimane dopo il parto. L’ultimo controllo è previsto per la sesta settimana.
Reperibilità
Quasi tutte le ostetriche, o eventuali sostitute in caso di indisponibilità, sono reperibili per via telefonica 24 ore su 24, 7 giorni su 7. In caso di emergenza medica, le donne incinte devono recarsi immediatamente in ospedale o in una clinica ostetrica.
Quali sono gli strumenti che l’ostetrica a domicilio porta con sé durante il parto?
Il proprio bagaglio di esperienza, valutazione clinica, formazione e sensibilità
Tutta la documentazione legale necessaria, compreso il modulo per la registrazione dell’atto di nascita
La strumentazione per il parto, che include pinza per il clampaggio del cordone ombelicale, forbici e guanti sterili, garze e cotone idrofilo
Stetoscopio di Pinard o Doppler per auscultare il battito cardiaco del neonato
Sfigmomanometro per la misurazione della pressione
Termometro
Kit per aspirazione e ossigenazione
Presidi per la rianimazione di emergenza
Farmaci ecbolici, come ossitocina ed ergometrina, per stimolare le contrazioni dell’utero
Kit per fleboclisi
Siringhe, laccio emostatico e strumenti per il prelievo di sangue
Materiale di sutura
Contatto di emergenza
- In alcuni casi, piscina per il parto (da concordare e preparare in anticipo)