Distacco della placenta
Distacco della placenta
Il distacco della placenta è una condizione che si verifica con la separazione prematura della placenta dalla parete uterina. È conosciuta anche come abruptio placentae. La placenta è il canale di rifornimento del bambino per quanto riguarda ossigeno e sostanze nutritive e, se non aderisce in maniera solida alla parete uterina, il flusso di questi elementi vitali si interrompe.
La placenta dovrebbe staccarsi dalla parete uterina dopo la nascita del bambino. Idealmente, ciò accade quando l’utero si contrae e si restringe, aiutando la placenta a staccarsi. A questo punto, la placenta attraversa la vagina insieme alle membrane che circondavano il bambino.
Quanto è frequente il distacco della placenta?
Si stima che meno dell’1% delle donne incinte sviluppi questa condizione, il che ne fa un evento raro. In genere, si verifica in concomitanza con una serie di fattori di rischio, molti dei quali possono essere evitati grazie a cure prenatali accurate e regolari e mediante stili di vita sani.
Rischi del distacco della placenta
La causa del distacco della placenta non è sempre chiara. Tuttavia, alcuni fattori di rischio aumentano la probabilità che ciò si verifichi:
L’avere già sofferto di distacco della placenta aumenta la probabilità che ciò si verifichi anche nella nuova gravidanza
Fumo e consumo di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina e crack
Elevato consumo di alcol durante la gravidanza
Ipertensione (gestazionale o essenziale che sia)
Alimentazione inadeguata
Avere già partorito diversi figli
Donne con oltre 35 anni di età
Donne con disturbi della coagulazione sanguigna e che tendono ad avere perdite
Un trauma addominale, come nel caso di incidenti stradali, cadute o percosse (le donne esposte a colpi e traumi derivanti da violenze domestiche sono più a rischio)
L’essere affette da fibromi dell’utero o altre anomalie uterine
Se le membrane si sono rotte prematuramente, il rischio di distacco della placenta aumenta soprattutto in caso di perdita rapida e improvvisa di liquido amniotico e può concretizzarsi durante un parto vaginale gemellare dopo la nascita del primo bambino
Nelle gravidanze multiple (gemellari, trigemellari o quadrigemellari)
Nei bambini con cordone ombelicale molto breve
Sintomi del distacco della placenta
Il distacco della placenta comporta sempre delle perdite di sangue, anche se non sempre evidenti. Le perdite possono essere nascoste; il sangue, infatti, può rimanere completamente intrappolato nello spazio tra la placenta e l’utero. In altri casi, il problema diventa visibile quando parte del sangue cola fuori dalla zona del distacco, attraversa l’utero e giunge alla vagina.
In genere, il distacco della placenta si verifica attorno alla 20a settimana di gravidanza. Si tratta di una condizione il più delle volte limitata al terzo trimestre. È quasi sempre un evento doloroso, il che porta la madre a sospettare che ci sia un problema.
Segni e sintomi possono comprendere anche:
Perdite vaginali, sebbene nel 20% delle donne il distacco della placenta non comporti perdite evidenti
Dolore all’addome o alla schiena
Dolorabilità soprattutto all’interno e attorno all’utero
Contrazioni uterine non associate al travaglio (l’intervallo tra le contrazioni può essere anche molto breve)
Complicazioni del distacco della placenta
Se il distacco è parziale o molto ridotto, può non insorgere alcuna complicazione. Finché il flusso di sangue diretto al bambino non risulta compromesso, non ci sono pericoli per la salute e il benessere della madre e del bambino stesso. Tuttavia, se il distacco è ampio e la perdita di sangue significativa, è indispensabile un trattamento d’urgenza.
Altre complicazioni possibili:
Parto prematuro, con tutti i rischi associati alla nascita pretermine
Shock per la madre causato dalla perdita di sangue
Insufficiente ossigenazione del bambino, che può portare a paralisi cerebrale e morte (purtroppo in caso di distacco grave della placenta circa il 12% dei bambini non sopravvive)
Nascita di un bambino affetto da malnutrizione intrauterina (nel caso di un distacco della placenta così significativo da causare problemi simili, in genere si procede a un parto con taglio cesareo)
Occasionalmente, se dopo la nascita del bambino non si riesce ad arrestare la perdita di sangue, si rende necessaria un’isterectomia (rimozione dell’utero)
Come viene diagnosticato il distacco della placenta?
Sulla base di segni clinici (la madre viene visitata da un ginecologo, un’ostetrica o un medico che in caso di sospetti procedono alla diagnosi)
A seguito di un’ecografia addominale o vaginale che evidenzia una separazione della placenta dalla parete uterina (è importante ricordare, tuttavia, che non tutti i casi di distacco possono essere rivelati da un’ecografia)
Esami del sangue con misurazione dei tempi di coagulazione del sangue della madre e che portano a sospettare un’anomalia
Riposo a letto, monitoraggio dei segni vitali e osservazione generale finché le condizioni di madre e bambino non si stabilizzano
Avvio di una terapia endovenosa
Monitoraggio fetale
Se le condizioni del bambino impongono un parto prematuro, alla madre possono essere somministrati farmaci steroidei per accelerare la maturazione dei polmoni del bambino
La madre può essere sottoposta a induzione per arrivare a un parto vaginale
Se il distacco è grave e il bambino appare sufficientemente maturo, è possibile procedere a un parto con taglio cesareo
Se la placenta ha iniziato a distaccarsi, non ci sono trattamenti specifici in grado di impedirle di staccarsi ulteriormente, così come non c’è modo di riattaccarla.
Complicazioni
Perdita di sangue eccessiva con conseguente stato di shock per la madre
Sofferenza fetale dovuta a un insufficiente apporto di ossigeno e sostanze nutritive al bambino
Se il distacco della placenta è grave e non viene curato, madre e bambino rischiano di morire