Gravidanza + Complicazioni + Trombosi venosa profonda Gravidanza + Complicazioni + Trombosi venosa profonda
Gravidanza

Trombosi venosa profonda in gravidanza

Trombosi venosa profonda in gravidanza

La trombosi venosa profonda è un disturbo che può manifestarsi in qualsiasi momento, sebbene durante la gravidanza i rischi siano maggiori. Fondamentalmente si tratta della formazione di un trombo collocato in genere nelle vene profonde degli arti inferiori. Il sangue che risale dalle gambe verso il cuore deve contrastare la forza di gravità. La compressione causata dal ventre gravido, nonché i cambiamenti a livello di sangue e ormoni fanno sì che questo processo diventi più difficile del normale.

Durante la gravidanza, inoltre, le proprietà di coagulazione del sangue si modificano, per impedire che la madre soffra di emorragie incontrollate a livello dell’utero. Se da un lato ciò significa che il sangue della madre si coagula in maniera più efficace, dall’altro ciò aumenta i rischi di trombosi venosa profonda. Nel sangue, infatti, diminuiscono anche le quantità dei composti che normalmente mantengono la capacità anticoagulante su livelli di sicurezza. La combinazione di tali fattori fa sì che le donne incinte siano particolarmente a rischio di trombosi venosa profonda.

Sebbene la gravidanza aumenti tale rischio di 4 o 5 volte, le probabilità di sviluppare questo disturbo sono comunque piuttosto basse. Di fatto il problema colpisce una donna incinta ogni 1.000.

Fattori di rischio in gravidanza che aumentano le probabilità di trombosi venosa profonda:

  • Essere obese o in sovrappeso
  • Fumare
  • Avere abitudini sedentarie, stare sedute per molte ore o rimanere a lungo immobili
  • Il riposo a letto come precauzione per evitare un parto prematuro può rappresentare un fattore di rischio: se le gambe non si muovono, non aiutano a spingere il sangue verso il cuore e possono, pertanto, crearsi ristagni di sangue negli arti inferiori
  • Avere problemi generalizzati di circolazione sanguigna
  • Subire un’operazione durante la gravidanza oppure un parto con taglio cesareo
  • Avere già sofferto di trombosi venosa profonda
  • Essere affette da disturbi della coagulazione o da anomalie genetiche a carico dei meccanismi di coagulazione del sangue
  • Soffrire in maniera grave di vene varicose a livello delle gambe o della vulva
  • Soffrire di disidratazione, con conseguente riduzione del volume di sangue in circolazione
  • Essere affette da preeclampsia o da problemi generalizzati di pressione sanguigna
  • Portare avanti una gravidanza complicata da infezioni o altri disturbi
  • Le donne con oltre 35 anni di età hanno un rischio maggiore di soffrire di trombosi venosa profonda durante la gravidanza

Perché succede nelle gambe?

Semplicemente perché sono lontane dal cuore. I muscoli e le vene delle gambe devono lavorare con maggiore efficacia e frequenza per spingere il sangue verso il tronco e nel cuore, così che possa rifornirsi di nuovo di ossigeno.

Talvolta il trombo si crea all’interno di una gamba, per poi ingrandirsi fino a raggiungere una grande vena dell’inguine o del bacino. Soltanto a questo punto viene individuato.

Segni e sintomi della trombosi venosa profonda

  • Seppur variabili da individuo a individuo, i possibili sintomi sono i seguenti:
  • Il segno più classico della trombosi venosa profonda è l’incapacità di appoggiare il tallone a terra a causa del dolore acuto.
  • Gonfiore alle caviglie più accentuato del solito. Ciò è particolarmente preoccupante se al mattino gambe e piedi sono ancora gonfi anche dopo averli tenuti sollevati per tutta la notte.
  • Rossore localizzato alla gamba, in particolare in corrispondenza o attorno ai muscoli del polpaccio. In certi casi, cambiamento di colore della pelle, che appare di colore blu o rosso sbiadito.
  • Sensazione di maggiore calore in una certa zona della gamba o del polpaccio.

La diagnosi avviene per mezzo di segni clinici, nonché mediante un’apposita ecografia alla gamba colpita. Viene, inoltre, misurato il flusso di sangue all’interno, all’esterno e attorno al presunto trombo e i valori rilevati vengono confrontati con i livelli normali.

Quali sono i pericoli della trombosi venosa profonda?

Il principale pericolo è che una parte del trombo si distacchi dal resto della formazione trombotica e raggiunga il cuore, i polmoni o persino il cervello. Un eventuale blocco del flusso sanguigno e dell’approvvigionamento di ossigeno verso uno qualsiasi di questi organi rappresenta, infatti, una grave emergenza medica. Se il trombo raggiunge i polmoni, si verifica un’embolia polmonare.

Segni di un’embolia polmonare

  • Respiro corto, respirazione difficoltosa e dolorosa.
  • Tosse con sangue.
  • Dolore al petto.
  • Svenimento e perdita di coscienza.
  • Battito cardiaco accelerato.
  • Ritmo respiratorio più veloce del normale.

Quando devo fare particolare attenzione?

  • Ogni volta che si rimane sedute o sdraiate a lungo e senza camminare.
  • Durante i viaggi aerei, a causa dello scarso spazio a disposizione e della ridotta pressione in cabina.
  • Se le gambe appaiono gonfie ed è presente un accumulo di liquido attorno a piedi e caviglie.
  • Se non si è bevuto abbastanza e si comincia a soffrire di disidratazione (ciò può avvenire a seguito di episodi di gastroenterite o di iperemesi gravidica).

Cosa posso fare per prevenire la trombosi venosa profonda?

  • Bere molto (sono sufficienti 2,5-3 litri circa di acqua al giorno; anche di più in giorni particolarmente caldi).
  • Evitare di rimanere sedute a lungo. Alzarsi in piedi e muoversi. Fare una passeggiata, una nuotata o un giro in bici (è consigliata qualsiasi attività che favorisca la circolazione del sangue e il movimento delle gambe).
  • Evitare di indossare abiti troppo stretti. Sono particolarmente rischiosi slip aderenti e mutande dimagranti o “modellanti”, poiché che “tagliano” l’inguine e, di conseguenza, restringono l’arteria che raggiunge le gambe.
  • Evitare di tenere le gambe accavallate.
  • Evitare di stare sedute in spazi troppo stretti e scomodi. Mezzi di trasporto pubblici, lunghi viaggi aerei e attese prolungate in posizione seduta sono situazioni sconsigliate.
  • Il proprio ginecologo o la propria ostetrica potrebbero raccomandare di indossare calze elastiche, in particolare se si è già sofferto di trombosi venosa profonda.
  • Evitare di consumare grandi quantità di bevande contenenti caffeina, come tè, caffè e bibite a base di cola. Questa sostanza favorisce, infatti, la disidratazione, uno dei principali fattori che predispongono alla trombosi venosa profonda.
  • Non collocare guanciali o cuscini sotto i polpacci, anche a costo di rinunciare a un po’ di comodità. Qualsiasi cosa che ostacoli il flusso sanguigno da e verso le gambe può causare problemi.
  • Se si lavora seduti a un tavolo o si trascorrono lunghe ore al computer, fare in modo che i piedi tocchino terra. Se si utilizza un poggiapiedi, fare in modo che i piedi non penzolino in avanti, ma stiano appoggiati.
  • Se si usa una poltrona, il bordo della seduta non deve premere dietro le ginocchia. Allo stesso modo, se si utilizza uno sgabello basso, evitare che la base entri in contatto con i polpacci.
  • Ogni mezz’ora, ruotare i piedi in senso orario e antiorario per qualche minuto. Fare una passeggiata al bagno oppure percorrere ripetutamente e velocemente la stanza in cui si lavora, in modo da aiutare il sangue a circolare nel corpo.

Qual è la cura per la trombosi venosa profonda?

Una volta diagnosticata, la cura deve iniziare immediatamente:

  • Per favorire lo scioglimento del trombo, alla madre vengono somministrati farmaci anticoagulanti sicuri per il bambino, per esempio dell’eparina a basso peso molecolare, somministrata mediante iniezione sottocutanea.
  • Si procede, inoltre, a frequenti esami del sangue, allo scopo di monitorare i livelli di anticoagulante ed evitare che aumentino troppo. Se non si mantiene il giusto equilibrio, rimanendo entro opportuni parametri, c’è il rischio di emorragie incontrollate.
  • Delle calze compressive elasticizzate contribuiscono a controllare il gonfiore e aiutano le vene delle gambe a lavorare nel modo giusto. Metterle e toglierle può essere un po’ complicato.
  • Occorre rimanere attive il più possibile, perché il riposo a letto può aumentare il rischio che un eventuale trombo si ingrandisca.
  • Di rado è necessario il ricovero in ospedale, fatta eccezione per le donne affette da trombi di grandi dimensioni.

Informazioni importanti da ricordare

Se si sospetta di soffrire di trombosi venosa profonda, non esitare a consultare un medico. Chiamare immediatamente un’ambulanza per farsi trasportare al più vicino ospedale.

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