Incubi
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Quando un bebè si sveglia improvvisamente piangendo intensamente, spesso i genitori si chiedono quale sia la ragione. Talvolta la ragione è evidente, ma altre volte può rimanere un mistero. Una teoria indica che la causa possano essere gli incubi, che causerebbero il risveglio e il pianto del bebè. Assistere al pianto intenso di un bebè basta già per sciogliere il cuore di qualsiasi genitore, soprattutto quando, fino a pochi minuti prima, stava dormendo in tutta tranquillità.
Sebbene siano state condotte molte ricerche sull’attività cerebrale e i suoi ritmi durante il sonno dei bambini, nessuno è riuscito a definire al 100% quello che sognino. I loro cicli di sonno sono molto diversi da quelli degli adulti e la maggior parte è nella fase REM (Rapid Eye Movement), in cui di solito hanno luogo i sogni.
Quando si trovano nella fase REM, i bebè spesso contraggono e muovono le palpebre, respirando con irregolarità e dando l’impressione di essere un po’ irrequieti. Alcuni bebè emetteranno piccoli suoni o anche grida e sembreranno addirittura come se si stessero svegliando. Per un genitore attento può generare confusione vedere tutte queste attività in un momento che si pensa essere tranquillo e passivo. La maggior parte di noi ha avuto incubi di per sé ed è facile pensare che la ragione del sonno irrequieto dei bambini siano immagini spaventose.
Sebbene vi sia la tentazione di farlo, non prendere in braccio il bambino fino a quando non mostri segni di irrequietezza o addirittura non si svegli brevemente. Ciò può portare il bambino a sviluppare dipendenza da te ogni qual volta debba riaddormentarsi. Se il bebè necessita veramente di essere consolato, si sveglierà del tutto e te lo comunicherà con il tono e l’intensità del pianto.
Qual è l’obiettivo del sonno in fase REM?
Il sonno in fase REM adempie a un ruolo essenziale nella corretta formazione delle vie nervose del cervello di un bambino. Inoltre contribuisce all’elaborazione o all’attribuzione di significato delle informazioni raccolte dal cervello durante le ore di veglia. Lungi dall’essere un momento in cui “si spegne” il cervello, la fase REM è una componente attiva essenziale del sonno. Le immagini che il cervello forma contribuiscono alla complessiva maturità e allo sviluppo infantile.
Quali sono le cause degli incubi dei bebè?
Alcuni credono che anche solo il processo di nascita sia sufficiente per causare degli incubi nei bebè. Altri dissentono e dicono che il cervello dei bebè sia troppo immaturo per iniziare ad attribuire significato alle loro esperienze. Sappiamo che i bambini traggono vantaggio da un processo di crescita in famiglie stabili, prevedibili, in cui i genitori garantiscono loro sicurezza e protezione nei momenti difficili. Non siamo in grado di influire direttamente sulla natura dei sogni dei nostri bebè, sebbene le nostre reazioni siano sotto controllo.
Gli incubi dei bambini più grandi
I bambini che hanno un incubo spesso saranno seduti sul letto e chiameranno in lacrime i loro genitori. Saranno in grado di descrivere ciò che li ha spaventati e di ricordarlo al momento del risveglio. Talvolta spiegheranno così di fretta quello che hanno visto che la loro descrizione sarà disordinata e confusa.
Cosa possono fare i genitori
I genitori dovranno essere disponibili sul piano emozionale quando il bambino si sarà svegliato dallo spavento.
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Di solito sedersi sul letto, accarezzarlo, coccolandolo un po’, pronunciando parole quali: “Ora va tutto bene, la mamma / il papà è qui vicino a te”, sarà sufficiente.
Un sorso d’acqua, stare con lui fino a quando non si sarà calmato, farlo parlare di ciò che ha visto in sogno e di ciò che lo spaventa, farà sì che il bambino allontani le immagini ancora così vivide nella mente.
E’ utile che i genitori stessi restino calmi e non diano troppe spiegazioni sull’irrealtà del sogno. I bambini più piccoli non sono capaci di ragionare con logica e ciò che vedono lo credono reale.
Cerca di non farti turbare, resta invece rilassata per potergli trasmettere sicurezza. Digli che se si riaddormenterà non ci sarà alcun problema e che ci sarai tu a proteggerlo.
Terrori notturni
I terrori notturni sono differenti dagli incubi e devono essere gestiti diversamente. Spesso sembrerà che i bambini siano svegli, ma in realtà non lo saranno completamente, e così sarà più difficile che si calmino. I terrori notturni di solito si manifestano qualche ora dopo essersi addormentato, quando il bambino sarà seduto sul letto, con gli occhi aperti, intento a piangere e gridare. E’ una condizione che potrà creare difficoltà ai genitori.
Di mattina il bambino non riesce a ricordare ciò che è successo, anche se durante la notte è apparso così disturbato.
I terrori notturni di solito raggiungono il loro picco negli anni della scuola d’infanzia fino all’inizio della primaria. Sono correlati ai concetti d’immaginazione e fantasia, fattori importanti nella vita di una bambino piccolo. Non sono sintomo di problemi emozionali o mentali del bambino e non indicano che avranno problemi in futuro. I terrori notturni sono solitamente una fase innocua, sebbene difficile, nella vita di un bambino.
Si discute abbastanza della gestione dei terrori notturni da parte dei genitori:
Alcuni esperti pensano che il bambino abbia bisogno di essere svegliato delicatamente, poi rassicurato e consolato per tornare ad addormentarsi. Se i genitori scelgono di svegliare il bambino, dovranno farlo in maniera delicata ma persistente.
Altri dicono che basta che i genitori siano nella stessa stanza del bambino e facciano attenzione a che non si faccia male. I terrori notturni possono durare per circa 10 minuti o di più, un lungo lasso di tempo in piena notte.
I genitori devono restare calmi e cercare di trasmettere al bambino la sensazione che non sia da solo. Anche se non sembra nemmeno essere così consapevole della tua presenza, è in ogni caso importante che tu sia fisicamente disponibile e in loro prossimità.
Si raccomanda l’opzione di svegliare il bambino 15 minuti prima dell’orario in cui di solito soffre di terrori notturni. Sembrerebbe creare un corto-circuito nella fase di sonno notturno in cui si manifestano i terrori, evitandoli ancor prima che possano iniziare.