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Privazione del sonno dei genitori

Privazione del sonno dei genitori

Le parole “privazione del sonno” e “genitorialità” sono intrinsecamente interconnesse. E’ una dura realtà che i genitori di un neonato, di un bebè o addirittura di un bambino, a volte verranno privati del loro ritmo regolare di sonno. Per alcuni genitori questa privazione di sonno può durare anche degli anni. Se sei uno di questi genitori, spesso può essere difficile vedere la luce alla fine del tunnel della privazione del sonno, ma ci sono modi per affrontarla e combatterla.

Da genitore sentirai spesso parlare del sonno del bebè, che varia in media da 16 a 18 ore al giorno. Questa cifra è stata definita includendo i bebè che dormono 9 ore e quelli che ne dormono 21. Il fatto è che ogni bebè è un piccola persona unica nel suo genere; sviluppare cicli di sonno regolari è qualcosa che necessita tempo e pazienza prima che trovi la giusta forma. La chiave è che i genitori smettano di incolpare se stessi se il loro bambino non dorme tutta la notte o se non si addormenta facilmente quando è ora di andare a letto.

Età

Tipico ciclo di sonno

Segni di stanchezza

Numero consueto di sonnellini durante il giorno

0-3 mesi

Si solito dormono 16-18 ore al giorno, restando svegli in genere solo 2 ore alla volta

Chiudono i pugni, si inarcano all’indietro, fanno movimenti a strappi, fanno fatica a concentrasi sui volti

4 o di più - possono variare di durata, da un breve sonnellino ad alcune ore

3-6 mesi

Dormono per circa 15-16 ore al giorno

Come prima. Cercheranno specificamente il viso del genitore per trovare conforto.

2-3 - solitamente suddivisi in 2 sonnellini più brevi e uno lungo.

6-12 mesi

13-14 ore durante un ciclo di 24 ore, suddivise in 10-12 ore di notte e 2 o 3 sonnellini durante la giornata per 1-3 ore.

Mancano di coordinazione, piagnucolano, si sfregano gli occhi, hanno difficoltà ad impegnarsi in qualsiasi cosa.

2 - di solito vorrà dire 1 sonnellino breve e 1 sonnellino più lungo di mattina o pomeriggio.

1-2 anni e più grandi

12-14 ore durante un ciclo di 24 ore. Di solito un sonnellino di circa 2 ore durante la giornata.

Impazienti, rifiutano il cibo, irritabili, poco collaborativi

1 - solitamente dura alcune ore e ha luogo a metà giornata.

Genitori con privazione del sonno

La privazione del sonno può apparire come una tortura per i genitori che la devono subire. Non ci sono regole di base o escamotage che indichino come far addormentare il bebè e per farlo dormire per periodi prolungati. Il fatto è che nessun altro saprà o capirà meglio di te i bisogni del tuo bebè. Il vantaggio è che molto probabilmente sarai tu a conoscere il metodo che più è appropriato per farlo addormentare. Non avere paura di provare diversi metodi nel corso nel tempo. Ma come affrontare la privazione di sonno e le esigenze quotidiane della propria vita?

Non avere fretta. Se stai applicando nuove strategie di addormentamento, provane una alla volta per almeno alcuni giorni. Ti aiuterà ad evitare confusione e a vedere con obiettività se ciò che stai facendo stia funzionando.

Non aver paura di chiedere aiuto. Accetta qualsiasi ragionevole offerta d’aiuto. Anche solo chiedere a qualcuno di tenere in braccio il bebè mentre fai la doccia o stai mangiando, può fare la differenza.

Bada ai tuoi propri bisogni e non dimenticare le basi. Fare la doccia ogni giorno, cambiarsi, mangiare regolarmente, evitare troppa caffeina e bere molta acqua, tutto ciò ti aiuterà a sentirti meglio.

Abbi fiducia nel tuo istinto, a prescindere da quello che ti stia dicendo. Se pensi che il bebè abbia qualcosa che non va, portalo dal pediatra per una visita. Essere rassicurati e ricevere aiuto sono essenziali sono essenziali nei tuoi primi giorni da genitore. Non stare da sola.

Esci di casa. Forse ti sentirai a pezzi e uscire è l’ultima cosa che vorresti fare. Ma uscire di casa e cambiare un po’ il contesto spesso aiuta i genitori a sentirsi più calmi e a cambiare la loro prospettiva.

I segnali che indicano il bisogno del bebè di andare a dormire:

La privazione del sonno spesso causa difficoltà nel riconoscere quando il piccolo sia stanco e nel capire come si possa affrontare al meglio questo suo bisogno. Di seguito alcuni segnali chiave a cui fare attenzione in un bambino stanco:

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Cambiamento di espressione facciale, da rilassata a smorfie

Corrucciamento del volto ed espressione infelice

Sguardo non concentrato su di te o sguardo rivolto nel nulla

Movimenti di mani e braccia rigidi, a scatti o tesi

Pugni chiusi

Sfregamento degli occhi ed orecchie

Sbadigliamento

Pianto, lagnanze, irrequietezza - questo è un segnale tardivo

Cosa necessita un bebè per addormentarsi

Ricorda che la maggior parte dei bebè non sono nati sapendo come addormentarsi e come restare addormentati. Potrai essere una delle poche fortunate, ma alla maggior parte dei bebè dovrà essere insegnato e dovranno essere aiutati dai genitori in questa abilità. Nel corso dei primi mesi si può cercare di creare un ritmo con il neonato in maniera che sviluppi una routine. Il modo migliore per stabilire una routine è utilizzare il metodo Allattamento / Gioco / Sonno.

Durante la giornata, quando il bebè è sveglio, prima allattalo e poi mettilo per terra perché giochi un po’. L’età del bebè influenzerà la durata della fase di gioco, prima che appaiano i segni di stanchezza. Fai attenzione ai segni di stanchezza e, in base a ciò, metti in atto le tecniche di addormentamento.

Di sera, dopo cena o dopo un allattamento, sostituisci il periodo di gioco con un bagnetto rilassante. Poi un po’ di coccole e magari raccontagli una o due storie. Massaggiare il bebè con una lozione per bebè può essere molto utile perché riesca a rilassarsi. Non stimolare eccessivamente il bambino prima che vada a dormire, o non pensare che se lo terrai più sveglio, si stancherà maggiormente e che quindi sarà più facile farlo addormentare. Un bambino troppo stanco è sempre più difficile da far addormentare.

Verifica che il bebè sia vestito in maniera semplice e comoda per dormire. Ivi inclusi pannolino asciutto e lenzuola pulite. Molti bebè tendono a dormire meglio in un ambiente buio e fresco. Utilizzare tapparelle o tende scure possono veramente fare la differenza.

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Metodi per far dormire ed addormentare il bebè

Fasciare il bebè

Fasciare il bebè è risultato utile per molti genitori nell’aiutare il bambino a sviluppare sane abitudini di sonno. Basta una fascia di mussola o di cotone leggero per i bebè più piccoli. Tuttavia, per i bebè più grandi o più attivi potrà essere necessario una fascia di cotone. Se fa caldo basta far indossare al bebè abiti leggeri al di sotto della fascia, per evitarne il surriscaldamento.

Le linee guida per la sicurezza del bambino avvolto in fasce sono:

Avvolgere in fasce è una valida strategia che i genitori applicano per aiutare i loro bebè ad addormentarsi e a dormire supini, soprattutto durante i primi 6 mesi di vita.

Avvolgere e posizionare i bebè di schiena garantisce una certa stabilità ed aiuta a tenerli nella posizione supina raccomandata.

Quando si avvolge un bebè in fasce, fai attenzione che possa flettere l’anca ed espandere la parete toracica, ma anche che non sia troppo vestito al di sotto della fascia, che la testa sia scoperta e che non abbia infezioni o febbre.

I bebè non devono essere avvolti in fasce se condividono la stessa superficie su cui dorme un adulto (incluso il letto).

Non avvolgere più il bebè se poi sarà in grado di girarsi in posizione prona durante il sonno.

Addormentarsi in braccio ai genitori

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I bebè più piccoli spesso si addormentano dopo essere stati allattati o cullati. Per molti genitori addormentare il bebè in questo modo non costituisce alcun problema, se continuerà a dormire una volta messo nel lettino. Se questo non è il caso e il bebè si sveglia piangendo, cerca di interpretare il suo pianto come fosse un bisogno vero e proprio di coccole oppure se stesse dicendoti di essere stanco e piagnucolante. Si tratta di una nuova capacità che apprenderanno i genitori, ma che potrà necessitare alcune settimane.

Piccole pacche, fare ssh, cullarlo nel lettino, una musica dolce o cantare una ninnananna spesso aiutano a calmare il pianto del bebè. Per i bebè è importante avere un contatto umano d’affetto, poiché contribuisce al loro sviluppo cerebrale.

Ci saranno momenti in cui sarà necessario coccolare il bebè fino a quando non si addormenti. I bebè più piccoli hanno bisogno dei loro genitori per calmarsi quando non riescono ad addormentarsi, perché non hanno le capacità di farlo da soli.

Far addormentare il bebè appoggiando le mani

Si tratta di una via di mezzo per i bebè che sono abituati ad essere coccolati per addormentarsi, ma i cui genitori vogliono apprendere come riuscire a farli dormire nel lettino.

Metti il bebè nel lettino, pulito, asciutto, allattato e in posizione comoda, anche se sveglio e posiziona delicatamente le mani su di lui. Per rassicurarlo cullalo, dagli qualche piccola pacca o semplicemente tieni le mani sul suo corpo.

Puoi restare lì fino a quando non si sarà calmato e allontanati prima che si addormenti o, in alternativa, resta fino a quando non si sia addormentato.

Far addormentare il bebè trasmettendogli sicurezza

Si tratta di un metodo valido per i bebè più grandi perché vadano a dormire nei loro lettini con maggiore autonomia. Cerca di uscire dalla stanza prima che il bebè stia effettivamente dormendo, dandogli la possibilità di addormentarsi da solo.

Se il bebè piange, torna da lui e trasmettigli sicurezza. Nuovamente, ascolta il pianto e cerca di interpretare se abbia davvero bisogno che tu ritorni da lui.

Lasciare che un bebè stanco e più grande si addormenti da solo è giusto e ragionevole, se prima però sono stati soddisfatti tutti i suoi bisogni.

Ci sono altre opzioni per i bebè che sono abituati ad avere un genitore vicino per addormentarsi.

Avere difficoltà ad affrontare il problema della privazione del sonno è una situazione assolutamente normale. Contatta il tuo medico di base per ricevere informazioni sui gruppo di supporto della tua zona. Non devi affrontare il problema da sola.

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